Paolo Ciccarone ed Emiliano Perucca Orfei ripercorrono alcuni momenti di quel 1 maggio 1994, quando Ayrton Senna su Williams FW16 esce di pista trovando la morte ad appena un giorno di distanza da Roland Ratzenberger. Un destino comune quello del debuttante e del Campione entrambi causati da guasti tecnici (piantone sterzo per il brasiliano, perdita flap anteriore per l'austriaco) e simboli di una F1 che da quel giorno non è stata più la stessa ma che in realtà stava annusando già da tempo l'odore del pericolo: durante i test Alesì si ruppe delle vertebre (infatti a Imola e Aida correva Larini), stesso destino per JJ Lehto ma poi anche Lamy e Wendlinger quell'anno ebbero degli incidenti con conseguenze notevoli sotto il profilo fisico. Ma poi l'incidente di Barrichello, la partenza del GP di Imola con una ruota che vola in tribuna e l'altra persa da Alboreto in corsia box falciando dei meccanici. Insomma, una somma di coincidenze fatali e drammatiche che ha innescato un irreversibile processo che ha portato le Formula 1 a sostanziali modifiche regolamentari che le hanno rese meno pure ma sempre più attente anche a dettagli della sicurezza che prima venivano trascurati. Con Paolo, che Senna e Ratzenberger li aveva vissuti nel suo lavoro di inviato abbiamo parlato di Senna pilota ma anche di Senna uomo e di come questa persona manchi anche a livello umano. Ecco cosa ci siamo detti nella chiacchierata ricordo - tributo registrata il 30 aprile 2020, 26 dopo la morte di Ratzenberger su Simtek.