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Invecchiamento del timpano? Non ci interessa. Vediamo come "non" ascoltiamo un impianto high end.

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Oggi mi perdonerete se proporrò un contenuto meno materiale e più filosofico, quasi, che tocca alcune leggende metropolitane ed è imperniato sulla scarsa propensione all'ascolto, inteso come autentica apertura all'informazione che si ha di fronte. 00:00 Intro 00:56 L'invecchiamento del timpano 06:02 Filosofia dell'"ascolto" sincero 14:43 Preparazione al brano 15:37 Ascolto Parliamo soprattutto del perché, nonostante indubbiamente i nostri timpani invecchino e la loro banda passante si restringa, questo abbia poca o nulla rilevanza nel nostro godimento e comprensione di un impianto ad alta fedeltà, anche il più raffinato e ricco di sfumature in alta (o bassa) frequenza. Tocchiamo qualche altro tema come il pregiudizio, la superficialità del dibattito tecnico, buttiamo dentro di striscio il rodaggio dei componenti, e qualche esempio di come il nostro cervello estrae le informazioni di un impianto hi-fi, high-end, stereo, mono, economico, costoso o tutto quel che volete anche infischiandosi della risposta in frequenza dei timpani, purché noi siamo lì ad accogliere l'informazione senza barriere. La stragrande maggioranza dei limiti di un sistema non risiede nei suoi componenti, ma nel nostro approccio, spesso superficiale, al loro ascolto. Il brano che ascoltiamo alla fine, "Waltz", chiude un bellissimo album di Eric Bibb And The Needed Time, "Spirit and the Blues", che trovai allegato ad un numero della rivista Audiophile Sound di decenni orsono, ma che ancora potete comprare in vari formati con facilità. Ve lo consiglio di cuore se vi piace il blues nero più spirituale.

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