La storia, con il suo approccio metodologico, spesso ci offre una visione degli eventi passati in contrasto con le narrazioni religiose tradizionali. Questo solleva, specialmente per chi dichiara un’appartenenza religiosa, una domanda fondamentale: come si possono integrare queste prospettive senza compromettere l’integrità della fede? Si può essere credenti e abbracciare il metodo storico-critico? Si può essere cristiani e nello stesso tempo non fare una piega nel rifiutare, per esempio, e la storicità di Genesi, di Esodo e di gran parte della narrativa biblica? Si può dire che Gesù sia stato un profeta apocalittico fallito e nello stesso tempo sostenere che sia il Cristo? È possibile vivere serenamente questa tensione, o si è costantemente sfidati a rivedere le proprie convinzioni religiose alla luce di nuove conoscenze? Insomma, come si può mantenere in questo campo un equilibrio tra fede e ragione? Un argomento tanto delicato quanto fondamentale che affrontiamo con Adriano Virgili, storico, autore e, soprattutto, amico.