L'incontro si è svolto durante la VII edizione del Festival del Classico.
con Telmo Pievani // filosofo della biologia, Università di Padova
La vecchiaia della Terra, la finitudine di tutte le cose, lo scorrere delle epoche umane, le illusioni della mente per consolarsi, la visione atomistica: il poema lucreziano è gravido di futuro. Nel De rerum natura un’analogia tra atomi e lettere, parole e cose, linguaggio e realtà: l’universo è scritto in un codice, è intellegibile. Non bisogna attribuire agli antichi intuizioni moderne, ma per Lucrezio l’anacronismo quasi svanisce. Per la sua idea della natura, sembra un contemporaneo. In minoranza anche oggi. Scomodo come sempre.